Meditazione Domenica XVIII C

 



Ricordiamo, O Signore, davanti a te

Violente proteste in tutto l'Angola contro l'aumento del prezzo del carburante hanno causato la morte di oltre 20 persone e portato all'arresto di oltre 1200 persone.

  Unicef, 80 mila bambini a rischio colera in Africa occidentale e centrale. Aumenta il rischio di peggioramento per le intense piogge e le inondazioni diffuse delle ultime settimane. I più vulnerabili rimangono i bambini.

Giornata internazionale contro la tratta, allarme globale dell'Onu. Un fenomeno sommerso che genera sofferenze per milioni di persone e un giro d'affari da 150 miliardi di dollari all’anno per i gruppi criminali in 128 Paesi.

La denuncia di due Ong israeliane: a Gaza è genocidio. Lo affermano due tra le maggiori associazioni umanitarie e pacifiste israeliane, B’tselem e Medici per i Diritti umani. Intanto nella Striscia si continua a morire: Il bilancio sfiora i 60 mila.

Almeno 1.520 persone sono state uccise e 609 sono rimaste ferite tra l'inizio di aprile e la fine di giugno di quest'anno ad Haiti. 

Le urla, le spinte, poi i colpi di pistola: bastano pochi secondi di video per raccontare quella che è la violenza quotidiana dei coloni israeliani sui palestinesi in Cisgiordania. Una violenza che lunedì è sfociata nell'omicidio di Awdah Hathaleen, attivista e giornalista palestinese che ha contribuito alla realizzazione del documentario premio Oscar "No Other Land".

Piogge torrenziali su Pechino, 44 morti e molti dispersi. Strade come torrenti, tragedia con 31 vittime nel centro anziani.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Tratta umana, il nuovo rapporto di Talitha Kum: aiuto per 400 mila donne e bambini. Alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, la rete della vita consacrata che si occupa di aiutare le vittime e sensibilizzare i popoli presenta i dati di un impegno constante ed in crescita: la prevenzione si conferma l'arma più efficace per combattere un fenomeno sempre più in aumento.

Giubileo, Zuppi: l’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità. Quarantamila giovani italiani all'incontro in piazza san Pietro "Tu sei Pietro". Zuppi, presidente della Cei, insiste: disarmare cuore e mani in un mondo violento". Il Patriarca di Gerusalemme, Pizzaballa in un videomessaggio dice: diventiamo operatori di pace, è ancora possibile. In questo "mare incredibile di sfiducia e di odio", l'elogio dei tanti che non si arrendono al male e puntano sul "noi insieme" e non su una logica di prevaricazione. 

Si è svolta a Sezano la Settimana estiva. Molte persone hanno partecipato agli incontri del mattino guidati dallo scrittore e studioso di spiritualità Maciej Bielawski sulle poesie di Thomas Merton e altri poeti e poetesse, e al laboratorio "Guardando il bosco ho visto il mare" con lo scultore Marco Danielon. Sono stati cinque giorni molto vivaci e coinvolgenti grazie alla notevole preparazione dei due relatori e grazie ai partecipanti che si sono espressi liberamente. L'espressione artistica aiuta ad entrare in un ascolto più attento del mondo che ci circonda e dell'inquietudine che muove la nostra coscienza.

Oggi, 3 agosto, a Tor Vergata -Roma, un milione di giovani provenienti da tutto il mondo concludono la settimana del “giubileo dei giovani, assieme a papa Leone.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore, Dio della vita, noi gemiamo e ci affanniamo perché non vogliamo accettare il nostro limite e l'insicurezza del nostro esistere. La sofferenza ci spaventa. Aiutaci a vincere le nostre paure fino a varcare serenamente la soglia che ci porta all'incontro con te. Amen


Qo 1,2;2,21-23    Col 3,1-5.9-11  

 Lc 12,13-21


13 Uno della folla gli disse: “Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità”. 14 Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”.


15 E disse loro: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni”.


16 Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 17 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?


21 Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”.


***


Sullo sfondo, al termine del percorso, si profila sempre più chiaramente una prospettiva di morte violenta di Gesù. È il prezzo della fedeltà a sé stesso. Di riflesso, anche coloro che lo seguono intuiscono dalle parole del Maestro che avranno anch’essi dei costi elevati da pagare. Con quali motivazioni si possono affrontare rischi che comportano prezzi elevati; forse anche il prezzo della stessa vita?

Quando vi porteranno nelle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire” (12,11), aveva precedentemente dichiarato Gesù.

Complessivamente, stiamo parlando di ciò che nella vita conta di fronte alla più o meno remota possibilità che questa ci venga richiesta nel dare testimonianza. Sappiamo poi che, nella Chiesa delle origini, ciò rientrava nelle possibilità reali.

Le parti che compongono questo breve brano sono le seguenti:

  • La richiesta di un intervento di Gesù circa il diritto all’eredità: “Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità”.

Non si tratta di una richiesta strana. I rabbini venivano spesso interpellati non solo per questioni di carattere teologico ma anche per dirimere questioni di tipo giuridico, come in questo caso.

  1. Un’affermazione di tipo sapienziale: “La vita non dipende dai beni”

  • Il corpo della parabola

  • Un’altra dichiarazione di tipo sapienziale: “Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”.

Evidentemente ciò che attira maggiore interesse è la parabola. Pertanto, per quanto non disgiunta dalle affermazioni di contorno, essendo una drammatizzazione, lascia sprigionare una forza che va ben oltre le affermazioni di carattere sapienziale.


La circostanza della lite per l’eredità dei due fratelli offre a Gesù l’occasione per sviluppare il problema che gli sta a cuore e che è vitale per la comunità.

È meglio che io non intervenga su questo problema – sembra dire Gesù – altrimenti tu perderesti anche quella parte a cui ci tieni così tanto”.

Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipenda dai suoi beni”. È un’affermazione che mette in guardia dal pericolo del possesso, perché esso può fornire una misura falsa nella valutazione delle cose. Esso produce accecamento e distorsione della realtà; avvia processi di auto inganno. Inserisce nell’essere umano il delirio di onnipotenza; provoca una sovra valutazione illimitata delle proprie potenzialità.


La parabola

In sintesi, si tratta di una drammatizzazione sulla situazione di uno che, entrato nel delirio di onnipotenza, non ha saputo dare valore alla vita perché l’ha considerata prescindendo dal suo limite, dalla sua fine, dalla morte.

Nel linguaggio dei vangeli, si parla della fine per aiutare i credenti a concentrarsi e a discernere l’essenziale che rende la vita autenticamente umana.

Gesù vuole scuotere i discepoli e la comunità cristiana affinché sia sempre capace di discernimento senza cedimenti al fascino dei poteri, dei successi e delle ricchezze.

È interessante che il protagonista della parabola esprima il suo mondo interiore attraverso un monologo: “Egli ragionava tra sé…”. Si guardava addosso. Viveva di autoreferenza. Faceva di sé il centro dell’universo.

Il senso della fine invece – Stolto! Questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita” - rompe gli orizzonti ristretti di chi guarda solo a se stesso.

È pure interessante notare che al capitolo 18,9ss, nella parabola del fariseo ed il pubblicano, il fariseo si comporta più o meno allo stesso modo: “pregava così tra sé”. Anch’egli è chiuso, ripiegato su sé stesso, al centro del mondo, ricco della sua osservanza religiosa. Tutto in regola! C’è un’opulenza di tipo “religioso” fatta di osservanza e di “sentirsi apposto” che, in pratica, anch’essa esclude Dio dalla propria vita tanto quanto la ricchezza e la sufficienza dei beni materiali.

Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”

La conclusione è ancora di tipo sapienziale. L’evangelista trae una conseguenza concreta: coloro che hanno capito il senso delle cose, le sanno usare non per rimanere nella ristretta e limitata prospettiva dell’ego, ma secondo una qualità di vita che ha in sé qualcosa di divino perché asseconda il piano di Dio, consiste ne rendere veramente umano l’umano.



Salmo 89

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,

quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».

Mille anni, ai tuoi occhi,

sono come il giorno di ieri che è passato,

come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:

sono come un sogno al mattino,

come l’erba che germoglia;

al mattino fiorisce e germoglia,

alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni

e acquisteremo un cuore saggio.

Ritorna, Signore: fino a quando?

Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:

esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:

rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,

l’opera delle nostre mani rendi salda.


Meditazione Domenica XVII - C

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

 Gaza. Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità denuncia l’altissimo numero di persone "che muoiono per fame di massa" e "l’aumento fatale dei decessi legati alla malnutrizione". E presenta le testimonianze strazianti di «genitori che ci raccontano come i loro figli piangano fino ad addormentarsi" per la spossatezza e la debilitazione dovute all’impossibilità di mangiare. Su 56.440 bambini provenienti da diverse aree dell’enclave, quasi 5.000 soffrivano di malnutrizione acuta e 838 di malnutrizione estrema. I decessi per fame e malnutrizione sarebbero arrivati a 86, mentre domenica decine di persone in cerca di cibo sono state uccise mentre attendevano i camion degli aiuti umanitari dell'Onu.

        Cambogia-Thailandia, resta alta la tensione: 20 morti e 138.000 sfollati.  Gli scontri al confine con la Cambogia potrebbero degenerare in uno stato di guerra per una contesa sì geografica ma radicata nel passato coloniale e nell’identità culturale dei due Paesi.

        Le forti piogge monsoniche in Pakistan hanno ucciso circa 60 persone negli ultimi due giorni, di cui almeno 24 bambini. Incessanti precipitazioni hanno causato inondazioni in diverse città e in vaste aree rurali.

        363 morti nel Mediterraneo centrale dall'inizio dell'anno. 290 i dispersi, 12.643 migranti riportati in Libia. 

        149 persone sono morte nelle carceri del Venezuela sotto custodia dello Stato nel 2024, mentre il sistema penitenziario si consolida "come strumento di repressione, tortura e morte". 

        Tre operai sono morti precipitando dal montacarichi di un'impalcatura mobile mentre lavoravano alla manutenzione del tetto di un palazzo di 6 piani a Napoli.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Basta guerra! È il grido di un’umanità che non vuole e non può abituarsi all’orrore della violenza, scrivono il cardinale Zuppi e il presidente De Paz. ”È il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace”. La dichiarazione ribadisce chiaramente il rifiuto di “ogni forma di antisemitismo, islamofobia o cristianofobia che strumentalizza il dolore e semina solo ulteriore odio”.

23 luglio: "il cambiamento climatico minaccia i diritti umani". Storico parere dei quindici giudici della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite che dice: "Gli effetti negativi del cambiamento climatico potrebbero compromettere significativamente il godimento di alcuni diritti umani, incluso quello alla vita". l’ICJ ha affermato che le nazioni industrializzate hanno il dovere di fermare il riscaldamento globale e devono essere ritenuti legalmente responsabili delle loro emissioni di gas serra risarcendo, a causa di condotte dannose, gli Stati danneggiati.

Un’isola della Laguna di Venezia viene salvata dalla speculazione grazie all’impegno di un’associazione di cittadini che la avrà in concessione per sei anni. Dopo 11 anni di lotte e di cura, dal primo agosto l’associazione Poveglia per tutti otterrà in concessione dal Demanio l’isola Nord di Poveglia, sottraendola a un destino di turistificazione per farne un parco urbano di Venezia.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Non guardare a noi, Signore, non a noi

ma guarda alla fede dei pochi giusti di qualunque religione: non guardar

e neppure alle religioni divenute da tempo inutili, ma guarda alla fiducia di qualche umile che crede ancora: almeno essi, questi anonimi, non si scoraggino di sperare per noi. Amen


Gen 18,20-32    Col 2,12-14  

 Lc 11,1-13

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno;

dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione”».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

***

Signore, insegnaci a Pregare”. La preghiera dunque, di cui p. Turoldo diceva: L’arte più difficile e più necessaria…

Nel quadretto che ci propone il racconto di Genesi, prima lettura, contempliamo un dialogo come tra amici. Il primo, cioè il Signore, vuole rendersi conto di come stano le cose rispetto a quanto ha sentito su Gomorra. L’autore sacro non teme di usare tinte di audace antropomorfismo: “Voglio proprio vedere se quanto ho sentito è verità, lo voglio proprio sapere”. E l’altro, Abramo, pur muovendosi con senso di sacro rispetto, non ricusa di usare al momento opportuno un’abile ironia: forse che il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?”.

La lettura, così come la si ascolta nella versione ufficiale, non è proprio come si trova nel testo ebraico. In quello ufficiale si dice che Abramo sta davanti al Signore. Si tratta di un correttivo apportato dai Settanta saggi quando tradussero in greco la Bibbia ebraica, come per correggere ciò che a loro sembrava essere una mancanza di rispetto. In realtà il testo originale recita: Il Signore che sta davanti ad AbramoÈ l’atteggiamento di disponibilità del Signore, come un invito, affinché Abramo svuoti il sacco, svuoti tutto quello che ha nel cuore.

Riusciamo quindi a comprendere che, secondo la Parola, la Preghiera è un dono che parte dall’iniziativa di Dio che ci incoraggia a non temere l’incontro con lui. Poi, più l’incontro si fa confidenziale e aperto, più diventa capace di portare le situazioni degli altri. Come dire: la preghiera rende sensibile l’uomo agli altri e lo libera dal ripiegamento narcisistico su se stesso.

C’è di più. Si tratta del contenuto di questa preghiera di Abramo: “Se trovi 50 giusti…e se ne trovi 45… 30…10…” Di per sé, secondo la logica, avrebbe dovuto continuare fino a un solo giusto. Abramo aiuta Dio a modificare la sua teologia. Secondo il pensiero teologico ufficiale, era convinzione che la colpa, e quindi anche la sentenza, dovesse essere collettiva; una certa solidarietà nel male accomunava tutti. L’insistenza delle interrogazioni di Abramo arriva a far affermare a Dio che può, al contrario, esistere una solidarietà nel bene, nel positivo. A questo punto non serve andare oltre perché Dio ha già cambiato la sua teologia. Naturalmente si tratta di espressioni letterarie, ma il cuore del messaggio è molto audace e ci vuole comunicare che l’incontro con Dio arriva perfino a far cambiare al Signore il suo stesso modo di pensare. Ripeto, il linguaggio è mitico, ma il testo vuole farci comprendere la potenza della relazione con Dio.

Nel testo evangelico, la preghiera dei discepoli/e ha origine da un fatto/evento: Gesù prega. È un'esperienza, un evento, che avviene in un luogo (e avvenne che Gesù si trovava in un luogo a pregare)

Mentre in una normale scuola rabbinica si approfondisce la legge, la Torah (i doveri, i precetti, il senso delle regole), al seguito di Gesù, i discepoli/e approfondiscono la relazione con Dio in termini affettivi di figli/e -papà.

Padre – abba è un titolo di relazione famigliare, non di ruolo sociale come potrebbe essere in un sistema a struttura patriarcale. La preghiera ha il suo principio nell'atteggiamento confidenziale e fiducioso.

Sia santificato il nome. Il nome di Dio è Amore. “Santificato, nel senso di altro (alternativo rispetto alle logiche dominanti) quindi: “Sia manifestato l’amore di Dio che è totalmente altro da coloro che hanno potere sugli altri”. In altre parole, i discepoli chiedono che finalmente si realizzi un’immagine di Dio differente da qualsiasi altra immagine di potere mondano.

Venga il regno – è rafforzativo rispetto alla richiesta precedente di santificazione del nome. Si attui il piano di Dio; il mondo e le relazioni tra gli uomini avvengano secondo pensiero di Dio.

La manifestazione della tenerezza di Dio e il regno, cioè le cose e le persone che interagiscono secondo Dio è per il discepolo il PANE SUPER SOSTANZIALE (epiousion).

È il pane che dà l’energia per perdonare (pane della fraternità) e per rimanere nella fiducia quando questa è fortemente scossa e messa in dubbio dagli eventi (la tentazione)

Le parabole che seguono, ricorrono volentieri al paradosso per provocare tensioni che mettono in luce l'efficacia del mantenersi in relazione con il Padre. Non perché la preghiera arrivi ad approdare verso soluzioni magiche di fronte ai problemi, ma perché essa affina la sensibilità, pone la nostra sensibilità in sintonia con quella del Padre, tanto che il risultato è il DONO DELLO SPIRITO.

Questa parte del vangelo di Luca, che appartiene alla cosiddetta “sezione del viaggio”, assieme alla parabola del Samaritano e al racconto di Marta e Maria, rappresenta un'unità interessante.

  • Con la parabola del samaritano, Gesù ci parla dell'ascolto dell'umano (andare verso l'umano).

  • Con il racconto di Marta e Maria, l’evangelista vuole dare valore e senso al primato dell'ascolto della Parola come conseguenza dell'aver dato ascolto al lamento dell'uomo (mezzo morto)

  • Con la Preghiera del Padre Nostro, si dà rilevanza al fatto che la preghiera è un essere rivolti a Dio con la certezza di essere ascoltati perché si è ascoltato Gesù che ci chiede di ascoltare l'uomo. Infatti, Gesù ci insegna a vivere la relazione con Dio la quale comprende già in se stessa la coralità dell’essere reciprocamente aperti gli uni verso gli altri.

In conclusione: siamo dentro un gioco di scatole cinesi: Dio ascolta chi ascolta l'uomo e ascoltare Dio significa compiere la sua volontà che è amare, comprendere, soccorrere e perdonare gli altri.


Salmo 137

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:

hai ascoltato le parole della mia bocca.

Non agli dèi, ma a te voglio cantare,

mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:

hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.

Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,

hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;

il superbo invece lo riconosce da lontano.

Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;

contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.

La tua destra mi salva.

Il Signore farà tutto per me.

Signore, il tuo amore è per sempre:

non abbandonare l’opera delle tue mani.


Meditazione Domenica XVI C

  

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Tre vittime e 11 feriti, è il bilancio del raid israeliano di ieri sulla chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza. Il Patriarca latino di Gerusalemme Pizzaballa e Teofilo III Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, insieme, come uomini disarmati, hanno portato il dolore e l'indignazione di tutti i cristiani per le bombe sulla chiesa. "È giunto il momento - è l'appello del Patriarcato - che i leader alzino la voce e facciano tutto ciò che è necessario per fermare questa tragedia che è umanamente e moralmente ingiustificata".

Meno di tre settimane dopo la chiusura finale di Usaid, centinaia di tonnellate di razioni alimentari di emergenza saranno distrutte a causa dell’annullamento dei programmi che le dovevano distribuire. A gennaio, l’Amministrazione USA il primo luglio, cessato del tutto l'erogazione di aiuti esteri.

Il bilancio complessivo degli scontri intercomunitari nel sud della Siria è salito a 940 morti da domenica scorsa.

Almeno 33 persone sono morte questa settimana nell’India nord-orientale, dopo essere state colpite dai fulmini caduti durante le tempeste monsoniche. Le vittime sono principalmente agricoltori e braccianti.

Uomini armati hanno ucciso in Nigeria almeno 27 persone nella parte centrale della Nigeria, teatro da tempo di violenze, aumentate di recente per l'accesso a terre e risorse.

Goma, epicentro di una crisi umanitaria che non trova soluzione. Milioni di persone vivono in condizioni estreme nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Servizi essenziali al limite, intere famiglie senza sostegno. La popolazione resiste tra fame, sfollamenti e violenze. 

Una nuova ondata di violenza ha sconvolto all'inizio della settimana la regione somala del Puntland, dove almeno otto persone sono rimaste uccise e altre 24 ferite nei combattimenti tra milizie filogovernative e separatiste. 

Vandalizzato spazio che ricorda Moussa Diarra. L'area davanti alla stazione di Verona Porta Nuova è stata rovinata più volte nelle ultime settimane. E ogni volta è stata sistemata dai membri del comitato nato attorno alla morte del giovane maliano.

"Contro di me sanzioni perché ho svelato l'economia del genocidio a Gaza" La relatrice Onu Francesca Albanese ha presentato, all’inizio di luglio, un Rapporto sul ruolo cruciale delle multinazionali nel sostenere le azioni di occupazione dello Stato israeliano. In questo rapporto ha denunciato tutte le aziende che collaborano fattivamente con il genocidio del popolo palestinese a Gaza.

  Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato che Washington sanzionerà la relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per i territori palestinesi "per i suoi sforzi illegittimi e vergognosi di sollecitare un'azione della Corte penale internazionale contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani"  

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Sono stati tratti tutti in salvo i 18 minatori rimasti intrappolati da mercoledì pomeriggio nella miniera El Miñón, nel nord-est della Colombia. I lavoratori sono riemersi in piccoli gruppi, tra gli applausi di familiari e colleghi radunati intorno all'area dell'intervento.

Proseguire sul cammino tracciato dall’evento “Arena di pace 2024” con la partecipazione di Papa Francesco: con questo obiettivo la Chiesa veronese, attraverso l’impegno diretto del vescovo Domenico Pompili, ha voluto fondare la Scuola di pace e nonviolenza. Il corso intende formare giovani e adulti alla pace con competenze in mediazione politica, gestione dei conflitti e metodo nonviolento.

Il Cestim (Centro Studi Immigrazione) di Verona ha organizzato corsi estivi gratuiti per alunni provenienti da contesti migratori, sia a Verona che nella sua Provincia. I corsi sono rivolti a studenti di scuola primaria e secondaria, con l'obiettivo di supportare l'acquisizione e il rafforzamento delle loro competenze linguistiche e scolastiche.

Da parte loro, i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme hanno espresso profonda solidarietà al Patriarcato Latino di Gerusalemme e alle persone che si rifugiano nella Chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza per il “brutale attacco dell'esercito israeliano al complesso della chiesa”.
Borsellino: un minuto di silenzio in via d'Amelio ricorda la strage. Il 19 luglio 1992 un'autobomba uccise il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della polizia di Stato. Sul sito di Avviso Pubblico si legge "Non ci basta la memoria come rito. La memoria deve servire a leggere il presente".

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Il tuo Spirito, Signore, ci doni un cuore da discepoli e discepole per distinguere ciò che vale da ciò che non vale, e non prendiamo per importantissime cose di nessuna importanza. Ci doni un cuore calmo e sereno, che sia ancora capace di ascoltarti.


Gen 18,1-10      Col 1,24-28  

 Lc 10,38-42


Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».


***

Il primo pensiero che suscita l’ascolto di questi testi è che l’agire di Dio emerge attraverso i frammenti di vita quotidiana, quasi nascosta.

Noi diciamo: “Una persona la si conosce da come mangia”. Vale a dire che non sono i suoi discorsi rivelare ciò che ha nel cuore, ma il suo esprimersi in concreto nelle azioni quotidiane.

Ebbene, ci sono presentati due quadretti di vita quotidiana: Abramo alle querce di Mamre e Gesù nella casa di Marta e Maria.

L’autore sacro incornicia la narrazione della prima lettura dentro la coordinata temporale dell’ora più calda del giorno. Abramo è assopito, stordito dalla calura. Del resto il caldo ti impedisce di agire, di far preparativi o districarti in qualsiasi faccenda. La presenza del Signore risulta così essere una realtà che ti viene incontro in modo assolutamente sorprendente, al di là dei preparativi umani.

E, d’altra parte, Abramo esprime l’ospitalità-accoglienza passando da uno stato di immobilismo, di assopimento ad un movimento coinvolgente prima la moglie e poi lui stesso, tutto preso nell’ordinare alla moglie di preparare 23 chili di farina scelta (3 sea!) e nel recuperare un vitello per la preparazione di un pasto che va ben oltre un semplice “boccone di pane”. Terminato questo movimento, eccolo ancora in piedi ed immobile per onorare il momento del pasto dei tre. In altre parole la scena, a momenti movimentata e in altri a rallentatore, esprime la condizione spirituale dell’uomo che ospita, ovvero che lascia spazio all’altro e a Dio. La conclusione chiara del brano è che questa offerta di disponibilità alla sorpresa dell’Altro è sempre portatrice di un dono, un dono eccedente di vita: “Sara, tua moglie, avrà un figlio”.

Veniamo così aiutati ad introdurci in nella comprensione del brano evangelico. Credo che sarebbe fuorviante esaurire il senso di questi pochi versetti intorno al tema, un po’ stantio, della ricerca di equilibrio tra azione e contemplazione. Gesù non avrebbe sprecato parole per dire delle ovvietà.

Anche qui ci troviamo di fronte ad una scena di carattere familiare quotidiano in cui vengono espresse modalità d’essere.

Gesù sta camminando verso Gerusalemme. Ovvero sta percorrendo con i suoi una strada di formazione. Durante il cammino avvengono diversi fatti e si parla di parecchie cose.

Il nostro brano, 10,38-42, appartiene alla “sezione del viaggio” ed infatti inizia proprio col rilevare la dimensione itinerante “Mentre erano in cammino”. Più precisamente, è collocato tra l’istruzione del farsi prossimo (parabola del samaritano) e quella sulla preghiera (il Padre Nostro). Abbiamo così la trilogia secondo le caratteristiche della comunità:

  • L’amore di Dio nell’amore per il prossimo (ecco la parabola del Samaritano)

  • Primato dell’ascolto della Parola (ecco il racconto di Marta e Maria)

  • La preghiera (ecco l’istruzione sul come pregare: il Padre Nostro e l’insistenza nella preghiera).


In un primo momento, verrebbe da individuare nel racconto di Marta e Maria la tematica superflua del confronto tra vita contemplativa e vita attiva, oppure se si debba dare precedenza all’amore di Dio piuttosto che all’amore per il prossimo. Se questa fosse l’intenzione del racconto, esso risulterebbe una clamorosa smentita di quanto detto nel brano precedente attraverso la parabola del Samaritano o, quanto meno, sembrerebbe insinuare che in essa non siano stati dati sufficienti chiarimenti circa questo problema.

In realtà non si parla del come farsi prossimo, né della preghiera, ma di ASCOLTO DELLA PAROLA.

Ora, è necessario sganciarsi dall’idea di un fatto di cronaca per comprendere l’istruzione che Gesù vuole indirizzare ai discepoli e alle discepole, cioè alle comunità cristiane di tutti i tempi.

Nel dialogo che intercorre tra Gesù e Marta, Gesù è chiamato col titolo di Signore. Ora, con questo titolo la chiesa delle origini professava la sua fede in Gesù risuscitato. In dissolvenza, attraverso le figure di Marta e Maria, questo racconto lascia intravvedere la situazione della chiesa. In altre parole, Marta e Maria sono icone di due stili di vita comunitaria ecclesiale. Marta esprime un modo di essere comunità cristiana e Maria un altro.

Marta rappresenta la chiesa che agisce e si pre-occupa senza partire dal primato della Parola, l’ascolto. Maria è icona della Chiesa che comprende se stessa e le cose a partire dall’ascolto.

A ben riflettere, se l’ascolto non sta alla base delle relazioni e del comprendere, c’è spazio solo per la sopraffazione e la violenza distruttiva. Anche una chiesa che prescinde dall’ascoltare può diventare una chiesa violenta e oppressiva. L’ascolto è un’arte assai difficile. Talvolta il non ascolto può trovare un alibi dietro le molte cose da fare, i molti impegni, i molti ruoli ecc…


Maria “Sedette ai piedi del Signore e ascoltava la sua parola” (il testo originale fa pensare che Maria, anche con la sua postura, faceva eco dentro di sè a ciò che ascoltava).

La Mishna dice di sedersi ai piedi del maestro per assorbire anche la polvere della sua sapienza. Ma tutto ciò è ovviamente destinato agli uomini, non a donne. Qui Maria è discepola donna!

Di Marta, invece, si dice: “…stando davanti disse: Signore non ti curi…”.

I cristiani possono ascoltare e con la vita fare eco alle parole del Signore, quindi essere discepoli/e, oppure possono “stargli davanti”, quasi per insegnare a lui come deve agire.

Perciò Marta è chiunque si agita e si pre-occupa e si affaccenda ed infine gira a vuoto

Maria è il discepolo/a che accoglie le parole del Signore, ne riconosce il primato e a partire da esse compie scelte di vita conseguenti.

Marta quindi è tutta presa e in lei non c’è posto per altro.

Maria, avendosi scelta una parte prioritaria, in lei ci sarà spazio per accogliere anche il resto

A Maria non verrà sottratta la parte che si è scelta. Alla comunità che sceglie la Parola e secondo la Parola, possono toglierle tutto ma nessuno potrà mai privarla della sua vera ricchezza: Gesù Cristo, Parola vivente di Dio.


Salmo 14

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.


Meditazione Domenica XV. C

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore


Gaza. Ancora piccoli uccisi giovedì mentre attendevano la distribuzione degli aiuti a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza. È sconcertante che il nostro governo, in complice compagnia con i governi occidentali, ancora esiti a parlare di “crimini di guerra e genocidio”. Sarebbero circa 20.000 i piccoli morti dall’inizio della guerra.


Gaza, crescenti timori per la migrazione forzata dei palestinesi La denuncia dell'agenzia di stampa Reuters sui piani per affidare il controllo della Striscia alla “Gaza humanitarian foundation” fondata da Israele e Stati Uniti per sostituire Unrwa espulsa dalla Striscia dal governo israeliano. Nei piani dell'organizzazione anche l'allestimento di campi di transito al di fuori dell'enclave palestinese per deradicalizzare la popolazione. 


Cisgiordania, i coloni ebrei attaccano gli abitanti di Taibeh l’unico villaggio palestinese interamente cristiano. I tre parroci delle chiese, latina, greco-ortodossa e melchita denunciano le ripetute violenze contro gli abitanti cristiani e i loro beni. I sacerdoti chiedono alla comunità internazionale ed ecclesiastica di inviare missioni sul campo per documentare i danni e il deterioramento della situazione


Kenya, non si fermano le proteste nonostante la repressione. Oltre 30 morti nelle proteste degli ultimi giorni contro il malgoverno, le tasse, la corruzione, le ingiustizie e la povertà. Continua la conta dei morti e feriti, gli arresti e le sparizioni dei giovani che protestano.


Guinea: in aumento rapimenti e sparizioni forzate. Decine di organizzazioni per i diritti umani denunciano in particolare ancora una volta il totale silenzio delle autorità rispetto alla scomparsa, un anno fa, di Oumar Sylla e Mamadou Billo Bah che chiedeva per l’appunto il ritorno a un governo civile.


Oltre 3.000 persone sono state uccise ad Haiti nei primi sei mesi dell'anno. C’è il timore che la diffusione della violenza delle gang possa destabilizzare altri Paesi caraibici. 


Almeno 215 sacchi contenenti resti umani sono stati rinvenuti nella più grande fossa comune clandestina scoperta finora quest'anno in Messico. Il gruppo 'Guerreros Buscadores' (Guerrieri Cercatori), composto principalmente da donne alla ricerca dei resti dei loro familiari scomparsi, ha chiesto alle autorità di "verificare che non vi siano altre vittime".


Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza


I 40 anni di OSA, al servizio dei più fragili. Fondata negli anni Ottanta, come realtà dedicata all’assistenza e al supporto delle persone più fragili, la cooperativa socio sanitaria ha fatto dell’assistenza domiciliare integrata la sua vocazione: “servire il malato, non solo curandone le ferite del corpo, ma ascoltando i suoi bisogni e accogliendo la sua fragilità con competenza e cuore»


Nelle Ande ferite, ascolto e cura al policlinico Santa Rita di Cuzco Testimonianze dall'ospedale peruviano dove l'organizzazione italiana Apurimac e gli esperti dei Centros de Emergencia Mujer sono impegnati per la parità di genere.  “Molte si rivolgono anzitutto al personale dei nuovi Spazi di ascolto, dove si può accedere liberamente e avere una prima consulenza gratuita” “Ci capita di fornire supporto per la presentazione di denunce ma anche di aiutare persone che hanno aggredito, affinché capiscano l’errore commesso e possano cambiare il loro comportamento”.


Kabul. Il sogno digitale di Afsaneh per le donne afghane: «Online torniamo libere». Il Premio della Fondazione Avvenire a una giovane informatica di Herat. «Dal 2021 non posso più avere clienti uomini, né partecipare a fiere specializzate. Non posso girare per le strade se non accompagnata da mio padre o da mio fratello. Le limitazioni sono tantissime, ogni giorno è peggiore del precedente». Ecco perché il mondo online - sempre che la connessione internet funzioni, che l’elettricità sia fornita regolarmente, e che si possegga un pc o uno smartphone - è l’unico che le donne possono frequentare liberamente e da cui possono trarre occasioni di lavoro e quindi di sopravvivenza. «Se abbiamo accesso alla tecnologia abbiamo accesso ai nostri diritti», spiega. Cioè studiare, lavorare, rendersi indipendenti.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo




Signore Gesù, rendi saldi i nostri passi e guidaci nel cammino che desideriamo compiere. Rassicura il nostro cuore e aprilo alla tua Parola, dissipando in noi tutto ciò che ci impedisce di ascoltarla con semplicità.


Dt 30,10-14 Col 1,15-20


Lc 10,25-37


25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». 


29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». 30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». 37Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». 


***


 In questi capitoli, da metà circa del IX° fino al v. 27 del XIX°, Luca inserisce una sezione che viene chiamata “la sezione del viaggio verso Gerusalemme”. La Buona novella si pone sulle strade dell’umanità, fuori dagli apparati templari… La stessa scena della parabola è “lungo la strada”. In questo modo, il discepolo della “Via” (così venivano chiamati i cristiani nelle comunità della Chiesa delle origini) riceve una chiara indicazione di ciò che comporta essere discepolo.


Il brano si presenta diviso in tre parti: 


l’inizio (vv. 25-29) e la fine (vv. 36-37) fanno da cornice al corpo centrale (vv 30-35) del racconto, cioè la parabola.


Nella prima cornice il dialogo ha inizio per iniziativa del dottore della legge. Secondo i canoni delle dispute rabbiniche, alla domanda di fondo viene risposto con un’altra domanda. 


La domanda di Gesù non è priva d’interesse per la comunità della chiesa delle origini. La nuova traduzione recita: “Cosa sta scritto nella legge? Come leggi?”, non solo quindi: “Cosa leggi?”.  In altre parole: con quale atteggiamento approcci la Parola contenuta nella Scrittura, con curiosità intellettuale o con la disponibilità a lasciarti coinvolgere? A seconda del come, anche la risonanza della Parola nelle persone assume uno spessore differente. Si registra in principio una fondamentale convergenza ma poi, la ripresa dell’interrogazione da parte del dottore della legge esige una chiarificazione di tipo limitativo: Chi è il mio prossimo? Ossia: quali sono i confini della prossimità? 


Nel corpo centrale, ossia la narrazione della parabola, troviamo un'ulteriore suddivisione in tre scansioni:


Il luogo e l’episodio relativo all’uomo sventurato.


Il passaggio del sacerdote e del levita.


La scena del Samaritano con verbi di movimento opposto a quelli dei due personaggi che l’hanno preceduto e il coinvolgimento dell’albergatore.


Nella cornice CONCLUSIVA ruoli e contenuti sono invertiti: l’interlocutore diventa l’interpellato. 


  Alla richiesta limitativa subentra una prospettiva aperta a tutto tondo. È quindi chiaro che il rovesciamento di prospettive porta con sé il messaggio che il discepolo della “VIA” non è uno che si preoccupa di porre limiti nell’identificazione del prossimo, egli piuttosto è preoccupato di come divenire prossimo all’altro.


Rileviamo che


Gran parte del messaggio gioca sul contrasto sacerdote – levita, da una parte, e Samaritano, dall’altra. Gli uni, funzionari dell’ordinamento templare, mentre, l’altro, uno scomunicato eretico.


Al centro dei movimenti degli opposti personaggi vi è colui che “è incappato nei briganti”, identificato semplicemente come un uomo (in situazione, non solo di sofferenza ma anche di oppressione: “avendogli imposto delle percosse”).


La qualifica di disprezzo che solitamente accompagna il termine “samaritano” e i verbi che indicano le sue azioni, lo identificano come il Cristo:


 anche lui scomunicato,


 anche lui “andando per via”,


 anche lui si commuove e “avanzando, fascia le ferite, 


anche lui incarica i discepoli e le discepole di prendersi cura dell’umanità, 


anche lui rifonderà, al suo ritorno, chi avrà fatto la misericordia.


La misericordia è il grembo che, accogliendo le ferite dell’altro (la mezza vita) lo rigenera alla vita intera. 


Il cuore del messaggio di questa parabola è questo: IL DISCEPOLO DELLA “VIA” PERCORRE LA STRADA OPPOSTA a quella DI CAINO, che è fratricida perché non vuole essere custode di fraternità. Il discepolo/a SI SENTE SEMPRE RESPONSABILE DELL’ALTRO. IN QUESTA RESPONSABILITA' ESPRIME IL VERO CULTO GRADITO A DIO.


Salmo 18


La legge del Signore è perfetta,


rinfranca l’anima;


la testimonianza del Signore è stabile,


rende saggio il semplice.


I precetti del Signore sono retti,


fanno gioire il cuore;


il comando del Signore è limpido,


illumina gli occhi.


Il timore del Signore è puro,


rimane per sempre;


i giudizi del Signore sono fedeli,


sono tutti giusti.


Più preziosi dell’oro,


di molto oro fino,


più dolci del miele


e di un favo stillante.


Meditazione Domenica XIV anno C

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

In Sud Sudan il più alto numero di civili uccisi degli ultimi cinque anni: almeno 739 morti tra gennaio e marzo, 679 feriti e 149 rapiti. Il dramma si consuma mentre è in corso una crisi umanitaria segnata da fame, sfollamenti e un sistema sanitario assente.

Il continente europeo è nella morsa di temperature record. Centinaia di morti registrati in Spagna, e vittime anche in Italia e Francia. Un fenomeno, quello del calore estremo, destinato ad aumentare, secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale.

Bombardamenti israeliani a Gaza, decine le vittime nelle ultime ore. Israele ha colpito con attacchi durante la notte, causando 82 morti dalla mezzanotte, 38 dei quali vicino a siti di distribuzione di aiuti umanitari. 

Migranti, ancora un tragico naufragio nel Mediterraneo. Un barcone è affondato nelle acque al largo di Lampedusa. Il bilancio è di almeno un morto, una donna, e 5 dispersi. Altre 87 persone sono state tratte in salvo da un peschereccio tunisino e poi portate sulla maggiore delle isole Pelagie da una motovedetta della Guardia costiera italiana.

La Corte costituzionale ha fatto emergere “la disumanità nei Centri di permanenza per i rimpatri, attivi in Italia e in quello — inutile, perché ci sono posti vuoti in quelli italiani — creato in Albania, che contrasta con alcuni articoli della Costituzione". 

Kenya: rifiuti tossici e radioattivi interrati nel nord-est. L’allarme sollevato dall’impressionante aumento dei casi di cancro: 2.437 in 24 mesi in due contee al confine con la Somalia. 

Un'ondata di freddo record sta colpendo Argentina, Cile e Uruguay, costringendo i rispettivi governi a limitare le forniture di gas e ad attivare piani di emergenza per la popolazione, soprattutto di quella più carente. Si sono registrati almeno 15 morti.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Uganda, i progetti di Christian blind mission Italia per dare un futuro ai più piccoli. Dalla cura del retinoblastoma all’inclusione sociale degli albini. Questo l'impegno dell’organizzazione internazionale che nel mondo promuove salute, educazione, lavoro e diritti delle persone con disabilità. La missione non è solo quella di fornire cure ma anche "accoglienza e speranza" ai bambini e alle loro famiglie.

Si è conclusa in Giappone la terza tavola rotonda promossa da Religions for peace, un incontro in cui rappresentanti di diverse fedi hanno ribadito l'impegno a costruire una società in piena armonia. Sguardo puntato soprattutto su Ucraina, Striscia di Gaza e Myanmar.

Asia centrale, la speranza di salvare le risorse idriche. Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan hanno recentemente avviato una collaborazione con la prospettiva che la condivisione dell’oro blu, in un periodo di costante siccità, possa migliorare le condizioni umanitarie e diminuire le tensioni nella regione. 

Leone XIV incontra i bambini del Centro Estivo vaticano e altri 300 piccoli ucraini. Il Papa si è recato in Aula Paolo VI per salutare il gruppo che partecipa al progetto "Estate Ragazzi" a cui si sono aggiunti i giovani provenienti dal Paese in guerra e accolti dalla Caritas italiana. «Già da piccoli possiamo imparare ad essere costruttori di ponti e cercare opportunità per aiutare l’altro»

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Il tuo Spirito, o Signore, ci aiuti ad essere come tu ci vuoi: comunità del Vangelo, Chiesa leggera e libera come il vento. Chiesa povera, sempre sulle strade dell'umanità, senza fissa dimora, pronta a scuotere i calzari e andare altrove; fatta tutta a tutti, nel rispetto di tutte le culture, perché tutti si sentano in te fratelli e sorelle. Te lo chiediamo per Gesù, nostro fratello e Signore. Amen


Is 66,10-14    Gal 6,14-18  


 Lc 10,1-12.17-20

1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città.

17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. 18 Egli disse: “Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

***

È un brano che si colloca in continuità con la decisione, da parte di Gesù, di intraprendere la strada verso Gerusalemme. Anche per i discepoli, inizia un cammino formativo lungo, durante il quale apprenderanno la “Volontà di Dio, ovvero il “sogno di Dio per l’umanità”. Cosa sogna Dio per noi?

A volte, sulla di volontà di Dio, abbiamo come la percezione di trovarci di fronte a qualcosa di tremendamente ineluttabile. Quasi un destino sinistro che incombe e che, se ci andrà bene, alla fine riusciremo a ricavare qualcosa di positivo. Ma per la maggior parte della gente, la percezione immediata che ha della volontà di Dio è qualcosa di pesante da sopportare. Quando chiediamo che sia fatta la sua volontà, sommessamente, il nostro cuore mormora: più tardi possibile.

Qual è invece la proiezione del desiderio di Dio per l’umanità?

In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa”. La volontà di Dio è il Regno e il Regno altro non è che “Shalom – Pace”. Non si tratta solamente di assenza di conflitti, ma della concreta possibilità che si realizzi la promessa di bene nascosta in ogni realtà.

In qualunque casa entriate”. Un'altra metafora quindi si aggiunge a quella del cammino, quella della “casa”. Sembra quasi in contraddizione. Per il momento è ancora presto, ma in seguito, tra non molto, sempre di più la Casa diventa il luogo dove “quelli di Gesù si riuniscono per ascoltarlo. Come non vederci un'allusione alla vita della Chiesa delle origini che è costituita sul modello domestico? Ora, i discepoli vanno nelle case per parlare, per annunciare: quelli della strada – qualifica con cui venivano indicati i discepoli di Gesù – sono anche gente di casa. Come dire: la Chiesa è di casa tra gli umani ed è lei stessa la loro casa.

...Curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.”

Questa cura, sollecitudine, tenerezza per l’umanità in difficoltà è la volontà di Dio, volontà che viene chiamata anche Regno di Dio.

Ora, questa realtà divina che avanza ha delle caratteristiche talmente diverse dal codice di onore degli altri regni ed imperi, fino a considerare i malati e chi è in difficoltà di fronte alla vita primi prendere parte a questo Regno, c’è dunque bisogno di una vera conversione:

La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.”

Non si tratta di pregare perché ci siano molte vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale; si tratta invece della preghiera che ci permette di entrare nel raggio di azione di Dio e in ciò che a lui sta a cuore; che ci permette di prendere parte alla compassione di Dio.

Che questo sogno (il regno) sia destinato a tutti senza esclusione di sorta è evidente dalla simbologia dei 72 (elenco delle nazioni della terra secondo la visione giudaica del tempo).

È una realtà così diversa dal pensiero mondano che esige novità anche nelle metodologie: non mezzi di comunicazione particolari, né il look dei potenti ma tutto l’opposto:

3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali”

Non molte parole ma l’urgenza di andare direttamente all’essenziale:

Non salutate e avanti diritti…

Può essere che, dato il carattere assolutamente alternativo e sconvolgente, le stesse città di tradizione giudaica ne rifiutino il messaggio. Devono in questo caso capire che il loro codice è di fatto come quello dei pagani. Sbattete la polvere…era il gesto tipico dei figli d’Israele quando rientravano nella loro terra dopo aver attraversato territori pagani.

Qual è allora il criterio per perseverare fedelmente su questa strada? Il superamento degli ostacoli, i risultati? No! Ma solo il fatto che questo modo di vedere le cose e di viverle appartiene a ciò che sta a cuore a Dio:

20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.


Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.


Al servizio della Parola a cura di p.Harry Kalonga

 Settimana biblica a Gemona 2025

I Padri stimmatini sono sempre al servizio della Parola di Dio come Gaspare Bertoni, loro fondatore, ha voluto. Vivono la loro vita quotidiana mettendo la Parola di Dio al centro. 

Era il pomeriggio di giovedì 26 giugno 2025 alle ore 15 quando due figli di Gaspare Bertoni,  padre Stefano Senaldi e padre Harry Kalonga, sono scesi dal Monastero di Sezano-Verona, per salire in Friuli nella città di Gemona. E' un viaggio di circa 265 km. Con i cuori aperti e animati dalla Parola di Dio, non avevano dubbi nell'andare a parlare con gente assetata di Parola di Dio. 

La Comunità Stimmatina di Gemona, sotto il monte Chiampon, li ha accolti con grande affetto fraterno:  due confratelli, padre Aldo Ormai e padre Luigi Lanzilli, compongono questa Comunità. Si impegnano nella vita pastorale della zona e nell'ospitalità. Proprio questi due meravigliosi confratelli li hanno accolti facendoli sentire "a casa".

Da tre anni p.Stefano porta avanti questo ministero. Chi sono queste persone? sono semplici uomini e donne, collaboratori pastorali di Gemona e Osoppo. Tra di loro, due suore e un diacono permanente. E' veramente una bella esperienza di convivenza tra laici e persone consacrate intorno alla Parola di Dio.

Quest'anno si sono fermati sul tema "le parabole di Gesù come esempi di speranza". La domanda è perchè questo tema? Perchè la speranza cristiana è profondamente legata alla figura di Gesù Cristo, alla sua morte e risurrezione. Questa speranza si fonda sulla promessa della salvezza e della vita eterna resa possibile attraverso la fede in Lui e la Sua opera di redenzione. La speranza cristiana non è una semplice aspettativa, ma una virtù che implica fiducia in Dio e impegno attivo nella realizzazione del Suo Regno. Padre Stefano ha detto in modo chiaro e comprensibile che Gesù Cristo è fondamento della speranza perchè tutto il Nuovo Testamento presenta Gesù come il Messia atteso, il cui sacrificio offre la possibilità di riconciliazione con Dio e ottenere la vita eterna.

Nelle parole di Suor Rita, che ha sintetizzato i sentimenti del gruppo, questo corso biblico sulle parabole di Gesù ha aumentato la crescita nella vita spirituale. Ha cambiato il modo di pensare, leggere, interpretare le parabole per migliorare il comportamento come cristiani. Ha ringraziato padre Stefano della sua disponibilità e la Comunità stimmatina di Gemona per il suo coinvolgimento nella preparazione. Alla fine, si è deciso di rivedersi l'anno prossima continuando il cammino intrapreso.